Herman Hesse

 

Canzone di viaggio
Sole illumina il mio cuore,
vento disperdi le mie pene e i miei lamenti!
Piacere più profondo non conosco sulla terra
se non di andare lontano.

Per la pianura seguo il mio corso,
il sole deve ardermi, il mare rinfrescarmi
per condividere la vita della nostra terra
dischiudo festoso i miei sensi.

E così ogni nuovo giorno mi deve
nuovi amici, nuovi fratelli indicare,
finché lieto posso tutte le forze celebrare,
e di ogni stella diventare ospite e amico.

Sera sul Mar Rosso

Dai deserti ardenti
avanza fluttuando un vento venefico,
cupo attende il mare appena mosso,
centinaia di gabbiani inquieti sono
per il bollente inferno nostri compagni.
Fulmini squarciano impotenti dell'orizzonte il limite,
della pioggia non conosce il beneficio questa terra maledetta.

Lassù però netta e serena si trova
sola una quieta nuvola;
l'ha posta per noi Dio,
Perché più a lungo non fossimo afflitti
e soli in questo mondo.

Mai dimenticherò quel nulla sconfinato
e questo inferno opprimente
che trovai nel luogo più caldo della terra;
ma che lassù la nuvoletta sorridente stesse,
mi sarà di conforto per l'opprimente calura,
che sento avvicinarsi nel meriggio della mia vita.

 

Negli anni più giovani

Solo nella gioventù l’uomo vive ciò che gli spetta
in tutta la sua intensità e freschezza,
fino al tredicesimo o quattordicesimo anno,
e di questo si nutre per tutta la vita.

Nella nebbia
 

Strano, vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
nessun albero vede l’altro,
ognuno è solo.
Pieno di amici mi era il mondo,
quando la mia vita era ancora luminosa
adesso, che la nebbia cala,
nessuno si vede più.
Veramente, non è saggio
chiunque non conosca il buio,
che piano ed inesorabilmente
da tutti lo separa.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessuno conosce l’altro,
ognuno è solo.

 

Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.


Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste


Così percorrono le stelle

Così percorrono le stelle la loro orbita
inalterabili ed incomprese.
Noi ci contorciamo in mille vincoli.
Tu procedi di splendore in splendore.

La tua vita è un'unica luce.
Io dalle mie oscurità devo tendere
le mie desiderose braccia verso di te.
Tu mi sorridi e non mi comprendi.

 

Di fronte all'Africa

Aver casa e' un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato dall'ultimo viaggio
la lontananza t'insegue con nuove lusinghe.
Meglio e' patire di nostalgia di casa
e sotto le alte stelle, solo,
riposare con la propria melanconia.
Avere e riposare può soltanto,
chi ha il cuore tranquillo,
mentre il viandante sopporta fatiche e difficoltà
con sempre delusa speranza.
In vero più lieve e' il tormento di andare,
più lieve che trovar pace nelle valli di casa,
dove tra le gioie e le solite cure
solo il saggio sa costruire la propria felicità.
Per me e' meglio cercare e mai trovare
che legarmi, caldo e stretto a quanto mi e' accanto,
perché anche nel bene, su questa terra
sono solo ospite, mai cittadino.


 

Valzer brillante

Una danza di Chopin irrompe nella sala,
una frenetica, scatenata danza,
Le finestre riflettono aria di tempesta,
una corona appassita orna il pianoforte.

Il pianoforte tu, il violino io,
così suoniamo e non finiamo mai
ed aspettiamo ansiosi, tu ed io,
chi romperà per primo l'incantesimo.

Chi si fermerà per primo in mezzo al ritmo
e spingerà via da sé i lumi,
e chi per primo farà la domanda
alla quale risposta non c'è.

 

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